La Guida Definitiva e Completa Sulle Piattaforme Aeree

Le piattaforme aeree sono la naturale evoluzione dei classici ponteggi e fanno parte dei macchinari indispensabili per aziende o privati che devono effettuare lavori in altezza.

Guida Completa Piattaforme Aeree
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John L. Grove è l’inventore della prima piattaforma.
Desideroso di poter svolgere lavori in altezza, velocemente e senza dover più usare i ponteggi, ormai divenuti obsoleti a causa del troppo impegno richiesto per il montaggio e la manutenzione, inventò la prima piattaforma nel 1970, negli Stati Uniti.

Inutile dire che fu subito un successo! Il primo prototipo, il carro motorizzato con braccio sollevatore e cestello, si dimostrò di gran lunga più efficace dei classici metodi, rivoluzionando il mondo dei lavori in altezza. Fino a oggi le piattaforme aeree continuano a essere in continua evoluzione, diversificandosi per forma, altezza raggiungibile e peso supportato. Se a questo aggiungiamo i servizi rivoluzionari come il noleggio a breve e lungo termine, otteniamo un macchinario irrinunciabile per privati e aziende.

In questa guida semplice e completa esamineremo insieme le diverse tipologie di piattaforme aeree, le loro funzionalità e l’utilizzo a cui sono destinate.

In più, ti aiuteremo a capire come scegliere la migliore piattaforma per te, evidenziando anche i maggiori vantaggi del noleggio. Utilizza la tabella di seguito per leggere direttamente il contenuto che ti interessa o, per una migliore comprensione, continua a leggere di seguito.

L’importanza delle piattaforme aeree sul lavoro

Quando parliamo di rivoluzione del mondo del lavoro in altezza, ci riferiamo alla velocità e alla semplicità con vengono eseguite ora le operazioni. Una piattaforma aeree è facile da manovrare e ha dimensioni molto più ristrette rispetto ai classici ponteggi fissi. Se da un lato quest’ultimi sono da preferire nel caso dei lavori che durano per più mesi perché restano fissi e non richiedono carburante, dall’altro necessitano di permessi speciali e più forza lavoro per spostare il materiale necessario.

Le piattaforme, con il loro design, la struttura resistente e la capacità di allungarsi per tanti metri verso il cielo, facilita e velocizza l’attività non solo delle imprese edili, ma anche a quelle addette all’impiantistica, alla manutenzione o alla pulizia. Ma non è tutto! Grazie ai servizi intuitivi e immediati come il noleggio di macchinari, ora anche i soggetti privati possono usufruirne per l’hobbistica, il fai da te o i progetti da svolgere attorno alla casa.

Come abbiamo già detto, questo tipo di attrezzatura ti permette di sollevare carichi pesanti o gli operai ed è di solito utilizzata per la ristrutturazione, la costruzione o la manutenzione di edifici. Se impegnate nel modo più corretto e rispettando le norme sulla sicurezza, come ad esempio il PLE nei cantieri di INAIL, ogni progetto viene svolto in poco tempo e con un maggiore risparmio di forza, uomini e fatica.  Per poter usufruire di questi benefici pero, devi scegliere la piattaforma aeree più adatta al tipo di lavoro da svolgere!

Le principali tipologie di piattaforme aeree

Sei certo di aver bisogno di una macchina per il sollevamento, ma con cosi tante tipologie e modelli fatichi a capire quale sia la migliore per te? Siamo qui per aiutarti a distinguerle, approfondendo il discorso che avevamo iniziato qui! Anche se l’utilizzo resta pressoché identico per tutti i modelli presenti in commercio, si differenziano soprattutto per la forma, le funzionalità e il peso massimo supportato.

Ecco quali sono le piattaforme aeree più conosciute:

Piattaforme verticali

Le piattaforme verticali sono il modello più efficiente e utilizzato in assoluto, conosciuto soprattutto per la sua semplicità costruttiva. La struttura è composta da un carro semovente e un sistema per il sollevamento con braci incrociati, sul quale poggia un cestello con i comandi a bordo. Il cestello pur essendo sempre rettangolare, può avere dimensioni diverse, permettendoti cosi di portare in alto anche il materiale necessario per il lavoro.

Considerate le loro dimensioni ristrette e la facilità con cui possono essere manovrate, queste piattaforme aeree sono spesso utilizzate negli spazi più ristretti, nelle fabbriche o nei capannoni. Tra gli utilizzi maggiormente compatibili con la loro portata e capacità, ci sono le attività per il ripristino edile, la tinteggiatura, il montaggio d’impianti o la posa del cartongesso.

Un’ulteriore distinzione di rilievo è la tipologia di motore incorporato sulle piattaforme, se termico o elettrico. Mentre il funzionamento del primo è abbastanza intuitivo, sempre più imprenditori sembrano prediligere le piattaforme aeree elettriche. Quest’ultime sono solitamente più compatte e adatti a spazi ristretti o con minori margini di manovra. La batteria alloggiata all’interno di un contenitore in acciaio chiuso ermeticamente, rende il macchinario anche più leggero.

Se l’idea di rendere la tua attività più green non è da sé sufficiente a convincerti, ecco quali sono gli altri vantaggi delle piattaforme verticali elettriche:

·       Sono molto più silenziose delle altre, permettendoti di rispettare le regole sulle soglie di emissioni acustiche anche nei centri abitati o quelli storici.

·       Non serve avere a disposizione una presa elettrica.

·       Non vi è alcun rischio di danneggiamento del cavo di collegamento o possibilità che l’operatore inciampi nel cavo.

·       Le batterie incorporate hanno un’ottima autonomia, che di solito basta per tutta la giornata lavorativa.

Ma non è tutto! Le PLE elettriche raggiungono fino a 20 metri d’altezza e le dimensioni complessive non superano i 240 cm di larghezza. Pur avendo un prezzo d’acquisto superiore rispetto alle altre, optando per un buon servizio di noleggio potrai ottenere il miglior rapporto tra la qualità e il prezzo!

E le piattaforme aeree verticali con motore termico? Ebbene non si può negare che anche questo tipo di PLE ha i suoi vantaggi, primo tra quali un costo inferiore. Anche in questo caso il noleggio sembra essere l’alternativa migliore, l’unica che ti permette di eliminare le spese necessarie per la manutenzione o le riparazioni.

La maggior parte delle piattaforme di questo tipo sono dotate di stabilizzatori, il che le rende molto più adatte per i lavori da svolgere all’esterno e su terreni in pendenza o compatti. Spesso sono impegnate per ogni tipologia d’intervento edile, per il montaggio industriale e persino per gli interventi di potatura su grandi alberi.

La necessità di mantenere il più possibile la stabilità fa si che queste piattaforme verticali abbiano gomme spesse e resistenti e in alcuni casi poggino persino su un carro cingolato che migliora la presa al terreno. Optando per questo modello potrai raggiungere altezze che vanno al di là dei 20 metri, ricordando però che il design è sicuramente più ingombrante, raggiungendo persino i 400 cm di larghezza.

Ancor prima di passare ad analizzare un’altra tipologia di piattaforma, ti ricordiamo che per poter utilizzare le PLE verticali devi avere già il patentino o l’attestato di frequenza e profitto richiesto per legge.

Piattaforme semoventi a braccio

Queste piattaforme sono conosciute anche con il nome PLE semoventi telescopiche o articolate e hanno una struttura composta da un carro mobile che impiega un sistema di sollevamento a braccio per spostare verso l’alto un cestello. Quest’ultimo, sufficientemente ampio da sollevare sia i lavoratori che il materiale, è dotato anche di comandi facilmente raggiungibili dall’operatore a bordo.

Le PLE dotate di sistema telescopico sono in grado di effettuare ampi movimenti in orizzontale, mentre quelle articolate hanno maggiore flessibilità e possono superare eventuali ostacoli. Entrambi i modelli hanno di solito un sistema di rotazione idraulico, chiamato anche Jib, che ti permette di effettuare rotazioni anche superiori ai 360 gradi.

Il loro utilizzo è molto vasto, adatto sia agli spazi interni che esterni, ma dovrai prestare particolare attenzione al tipo di terreno su cui devi operare poiché non sono dotate di stabilizzatori.

Infatti, il baricentro di questa struttura è molto basso e la stabilizzazione è garantita dal peso del telaio. La parte inferiore del carro è dotato di 2 assi e ruote, che garantiscono la massima libertà di movimento.

Grazie alle dimensioni della piattaforma e alla sua flessibilità, che ti permette di abbassarti o sollevarti verticalmente, queste piattaforme semoventi a braccio sono adatte a qualsiasi tipologia di lavoro, sia esso di riparazione, costruzione, manutenzione, ispezione o installazione.

La particolarità di questa PLE è sicuramente il suo impianto idraulico, in grado di supportare grandi pesi, e la sua piattaforma capiente. L’accesso a quest’ultima avviene attraverso un cancello o botole posizionate sul piano di calpestio e oltre ai comandi ci sono anche spie di sicurezza che ti aiutano a monitorare il corretto funzionamento della macchina.

Resistente e solitamente realizzata in alluminio o vetroresina, l’intera superficie dev’essere antisdrucciolo e drenante per far si che non ci siano incidenti o ristagni d’acqua.

Anche queste piattaforme con braccio si distinguono 3 categorie a seconda del motore utilizzato, ecco quali:

·       Piattaforme semoventi con braccio elettriche: efficienti, silenziose e compatte, questi modelli sono particolarmente utilizzati nelle zone urbane, per la manutenzione, l’allestimento o il montaggio d’impianti. Sono infatti molto più silenziose e rispettose dell’ambiente in quanto non producono scarichi dannosi. Grazie alle ruote dotate di gomme antitraccia, possono essere tranquillamente utilizzate anche negli spazi interni e sono facili da manovrare. L’altezza massima raggiungibile è di 18 metri.

·       Piattaforme semoventi con braccio con motore termico: pur essendo il modello più economico, è anche più ingombrante e meno silenzioso di quello appena trattato. Sono particolarmente adatti ai lavori da compiere su terreni accidentati o in pendenza, soprattutto nei cantieri edili industriali. A differenza delle piattaforme elettriche, queste possono raggiungere fino ai 40 metri d’altezza e ti garantiscono la massima mobilità grazie alle ruote incorporate. Per garantirti la massima stabilità durante i lavori più difficili, molti modelli sono in grado di aumentare la base d’appoggio grazie al carro allargabile.

·       Piattaforme semoventi con motore combinato: sono un modello ibrido, dotato sia del motore elettrico che di quello termico. Anche se estremamente versatile ed efficiente, è bene sapere che è anche il modello più costoso dei tre.

Piattaforme autocarrate

Per godere della massima mobilità e versatilità, è sicuramente questo il tipo di piattaforma che devi scegliere. Si tratta del tipico strumento di sollevamento che però non è montato su una struttura fissa o con ruote, bensì sul retro di un autocarro. Il vantaggio maggiore è la possibilità di circolare liberamente su strada, spostandoti velocemente verso il posto di lavoro o il nuovo cantiere.

Non avrai più bisogno di automezzi pesanti per caricare e trasportare la tua piattaforma, potendola ugualmente impegnare per i medesimi utilizzi di quelle già presentate. In questo caso la stabilizzazione è garantita dal peso del doppio telaio: quello dell’autocarro e il telaio ausiliario, ancorato al primo con dei bulloni. Pur essendo dotate anche di stabilizzatori, è consigliabile non utilizzare questi macchinari su terreni troppo difficili o in pendenza.

Vista l’ampia mobilità, questi strumenti sono spesso utilizzati per le ristrutturazioni, le manutenzioni o i lavori d’impiantistica. Per distinguere i diversi modelli, si fa spesso riferimento al tipo di patente necessaria per poterle guidare, ovvero:

·       Patente B per tutti i mezzi che hanno un peso complessivo di 35 quintali.

·       Patente C per tutti i mezzi con un peso complessivo tra i 35 e i 60 quintali o superiore ai 60 q.li.

Sempre più aziende e imprenditori preferiscono le piattaforme autocarrate che richiedono la patente B per essere guidate. Tanti modelli sono in grado di raggiungere fino ai 28 metri d’altezza, più che sufficienti per qualsiasi tipologia di lavoro. Ma non è tutto! Considerata la loro semplicità di gestione, queste PLE sono spesso impegnate al sollevamento di carichi pesanti di materiali o persone, e hanno spesso in dotazione anche un gancio o un argano per un utilizzo più versatile.

Nel secondo caso, è bene sapere che è permessa la libera circolazione su strada solo per il mezzo con peso complessivo inferiore ai 60 quintali e che possono raggiungere i 30 metri d’altezza. Le PLE con peso superiore ai 60 q.li sono definite come macchine pesanti e servono per effettuare interventi complessi, non risolvibili da altre tipologie di attrezzature. L’altezza massima raggiungibile è sopra i 100 metri, con possibilità di effettuare ampi movimenti anche in orizzontale.

Considerata la particolare struttura di questi mezzi, per poter usufruire della libera circolazione è necessario un permesso speciale per i mezzi pesanti. Sia le piattaforme autocarrate con patente B che quelle con patente C devono essere immatricolate INAIL nella categoria delle gru su autocarro ed essere sottoposte alla doppia verifica annuale richiesta per legge.

Oltre alla differenziazione appena trattata, ci sono altri 3 elementi da prendere in considerazione quando si sceglie una piattaforma autocarrata, ovvero se sono:

·       Piattaforme articolate: le migliori per raggiungere grandi altezze di lavoro, poiché dotate di bracci articolati o telescopici molto flessibili. La struttura ha una ralla di rotazione con supporto idraulico meccanico che tiene ben salda l’articolazione prolungabile.

·       Piattaforme autocarrate telescopiche: il braccio incorporato effettua sollevamenti rapidi e fino a un massimo di 40 metri. La sicurezza e la stabilità sono garantiti dagli stabilizzatori idraulici, mentre la base girevole di 180 gradi è perfetta per raggiungere anche i luoghi più ristretti.

·       Piattaforme con o senza Jib: quest’ultimo gioca un ruolo fondamentale nella flessibilità della piattaforma. Le piattaforme che ne sono dotate possono aumentare la quantità di movimenti effettuati, spostando l’operatore sia in verticale che in orizzontale. Il Jib può persino essere rimosso, poiché collegato alla gru con 4 connettori e un perno.

Piattaforme aeree cingolate a ragno

Le PLE a ragno sono state appositamente ideate per offrire maggiore stabilità e sicurezza sui terreni irregolari o in pendenza. Il nome “a ragno” deriva proprio dal particolare aspetto della struttura e ai suoi stabilizzatori che ricordano proprio le zampe di un ragno. I due modelli più utilizzati si dividono in 2 categorie, con braccio articolato o con braccio telescopico con Jib, e sono entrambe leggere e in grado di raggiungere le altezze necessarie anche negli spazi più ristretti.

Infatti, sono spesso utilizzate nei cantieri edili industriali e non, quando l’area di lavoro rende molto difficile l’accesso agli altri mezzi con ruote. Un ulteriore distinzione va fatta in base alle necessità del progetto: se hai bisogno di uno strumento molto compatto, non puoi che optare per le articolate, se invece devi raggiungere distanze maggiori e hai bisogno di più flessibilità, la soluzione è sicuramente la piattaforma con braccio telescopico.

Queste piattaforme aeree dispongono di un carro mobile cingolato, in grado di sorreggere il cestello con comandi a bordo grazie al sistema di sollevamento con braccio telescopico o articolato. Il sistema non solo ti permette di effettuare sollevamenti e movimenti in orizzontale, ma anche di effettuare rotazioni complete di 360 gradi. A differenza delle altre piattaforme aeree esaminate, queste non dispongono di ruote e quindi devono essere necessariamente trasportate con un altro mezzo.

Versatili, affidabili ed efficienti, le PLE in questione sono l’ideale per gli accessi stretti, quando ci sono solette o qualsiasi altra tipologia di ostacolo che non permette l’accesso alle altre piattaforme. Possono essere utilizzate per sollevare i materiali o l’operatore, sono dotate di gancio o argano e devono essere necessariamente immatricolata INAIL per le verifiche annuali.

Il motore incorporato può essere di 2 tipi:

·       Termico: spesso chiamato anche a combustione, necessità del carburante per essere azionato (diesel o benzina).

·       Combinato: ovvero elettrico e termico, sfrutta l’azione combinata di quest’ultimi per ottenere la massima resa e durabilità. Queste tipologie di motori di solito, utilizzano la potenza elettrica per avviarsi e restano in moto grazie alla combustione.

Le piattaforme aeree cingolate a ragno sono da preferire anche per il loro peso e dimensioni ridotti, oltre che la capacità di raggiungere oltre i 50 metri di altezza. In più, considerato il loro particolare ambito di applicazione, il prezzo del noleggio è sicuramente più conveniente rispetto alle altre tipologie di strumenti. Anche in questo caso però, per poterle guidare, è necessario aver già ottenuto il patentino idoneo.

Piattaforme aeree sbarco in quota: cosa sono e come funzionano

Quando parliamo di “sbarco in quota” ci riferiamo alla terminologia utilizzata dagli operatori di PLE per definire l’accesso alle aree sopraelevate con piattaforma, e la conseguente salita e discesa dalla medesima. Si tratta di un’attività ad alto rischio, presa in considerazione anche dalla normativa EN 280 e che la vieta qualora non siano stati adottati i coretti accorgimenti.

Ma cosa sono le piattaforme di lavoro mobili elevabili?

Innanzitutto è bene sapere che non tutte le PLE sono progettate con la forma e le caratteristiche necessarie a favorire la discesa dell’operatore. La normativa introdotta nel 2015, EN 280, impone dei chiari obblighi al fabbricante, sia d’informazione che di costruzione. Considerato che la salito o lo sbarco in quota può essere effettuato solo dal telaio e quando il mezzo è a riposo, il produttore deve indicare chiaramente quali sono i punti di accesso.

La guida per l’utente diventa quindi essenziale e implica il divieto per l’operatore di utilizzare i punti di accesso non indicati come idonei o sicuri. Se da un lato è sempre possibile richiedere chiarimenti al fornitore, è bene ricordare che i rischi non sono solo connessi alla possibile disattenzione dell’operatore ma anche alle particolari configurazioni della piattaforma, alla sua forma e ai movimenti che esegue quando solleva un carico.

Sono quindi definibili come piattaforme di lavoro mobili elevabili solo le macchine che hanno una chiara indicazione dei punti d’imbarco e sbarco, oltre che una buona definizione delle procedure di gestione da parte del produttore.

I rischi collegati allo sbarco in quota

Per definizione, lo sbarco in quota prevede un’attività altamente rischiosa e che mette in pericolo non solo l’operatore ma l’intera squadra, potendo causare danni anche alla piattaforma. I rischi menzionati dalla normativa sono i seguenti:

·       Errore di manovra da parte dell’operatore: in questo caso assume rilevante importanza la corretta preparazione dell’utilizzatore e la conoscenza del mezzo che è stato noleggiato o acquistato. Si potrebbero infatti verificare urti, danni o movimenti bruschi. Ecco perché è importantissimo leggere il manuale utente del produttore.

·       Movimenti repentini durante il sollevamento o la salita: entrambi i movimenti presi in considerazione causano inevitabili oscillazioni della struttura, ma un errata salita o discesa ti mette a rischio di danneggiamenti o perdita di equilibrio da parte del lavoratore.

·       Rischio di caduta dall’alto: non solo rappresenta un pericolo per l’utilizzatore, ma per l’intera squadra, considerando che la macchina potrebbe ribaltarsi a causa della spinta generata con la caduta.

I migliori modi per ovviare a questi rischi è l’utilizzo di una corretta procedura per la salita e la discesa dell’operatore, senza dimenticarci del corretto impiego di una piattaforma adatta allo sbarco in quota. Quest’ultima, per ottenere la conformità ai requisiti di sicurezza prevista dal EN 280 e dalla direttiva 2006/42/CE, dovrà quindi prevedere:

1.       Una maggiore stabilità e durabilità della macchina, riducendo la configurazione di lavoro e la portata massima della piattaforma.

2.       La possibilità di utilizzare ancoraggi per l’operatore.

3.       Una corretta manutenzione anche delle parti fisse.

4.       Struttura adatta alla variazione di carichi durante la salita o la discesa.

Come funziona lo sbarco in quota?

Tenendo a mente i rischi appena elencati, per essere certo di aver scelto la piattaforma aerea migliore, dovrai prendere in considerazione la posizione del cantiere, il tipo di lavoro da svolgere e il tipo di piattaforma che potrebbe servirti.

Va da sé che una corretta formazione degli operatori è fondamentale!

Inoltre, per lo sbarco in quota sono preferibili le PLE con collegamento posteriore della struttura estensibile e il cancello da aprire verso l’interno.

Esistono poi diverse modalità di accesso alla zona alta, con più modalità di discesa dalla piattaforma:

·       L’accesso a un’area alta chiusa da parapetti: in questo caso il cesto, grazie al braccio estensibile, arriva all’interno della zona protetta. Si tratta del metodo più sicuro ed efficace di sbarco in quota.

·       Accesso ad area protetta attraverso un ingresso: la piattaforma si avvicina al punto d’ingresso, che però non è protetto dai parapetti ed ha bisogno di un punto di ancoraggio. Il rischio in questo caso è che l’operatore perda l’equilibrio nella fase della discesa.

·       Accesso ad area alta scoperta, ma che ha il punto d’ancoraggio accessibile: il lavoratore potrà quindi mettersi in sicurezza ancor prima di scendere dalla piattaforma.

·       Accesso senza punti di ancoraggio: è il metodo di discesa più rischioso, poiché l’operatore dovrà creare un punto di ancoraggio mobile e che potrebbe non essere sufficientemente sicuro.

I lavori in quota, pur essendo rischiosi, rientrano tra i lavori comuni sui cantieri edili. Pur essendo una delle modalità di accesso più efficienti e molto più sicure di altre, come ad esempio la scala mobile o il carrello elevatore, richiedono particolari regole sulla sicurezza sul lavoro come previsto dal D.lgs. 81/2008 e il corretto impiego dei Dispositivi di Protezione Personale (DPI).

Le componenti principali di una piattaforma aerea

Le piattaforme aeree, pur differenziandosi per altezza raggiungibile, peso massimo sollevabile e la mobilità, hanno in comune determinate caratteristiche strutturali immancabili. Ecco quali sono:

1.       Il telaio: spesso chiamato basamento o carro di base, è la base dell’intera piattaforma che mantiene stabile la parte estensibile e può essere semovente o semplicemente trainabile. Il telaio può avere caratteristiche diverse, a seconda del tipo di PLE che prendiamo in considerazione, ad esempio, sulle autocarrate vi è anche un telaio ausiliario in acciaio e resistente, sul quale poggiano gli stabilizzatori. Nel caso delle piattaforme semoventi telescopiche o articolate, il telaio poggia su 4 ruote, può muoversi liberamente ed è collegato a due assi su cui è installata la parte estensibile. È proprio da questo elemento costruttivo che dipendono la velocità di movimento, la capacità di sterzare e il tipo di pendenza su cui la piattaforma può operare.

2.       Gli stabilizzatori: si tratta di componenti accessorie montate sul telaio e che servono a mantenere ferma e ben stabile la piattaforma durante la posizione di lavoro. Utilizzati soprattutto per le piattaforme autocarrate o a ragno, gli stabilizzatori distribuiscono meglio il carico, aumentando la superficie d’appoggio. Simili ai cilindri idraulici e presenti in numeri pari (due o più per lato), queste componenti servono a evitare ribaltamenti od oscillazioni pericolose, livellando il telaio entro la massima inclinazione prevista.

3.       Struttura estensibile: spesso identificata anche come il braccio della piattaforma, è la struttura che permette alla piattaforma di raggiungere l’altezza necessaria. Fissata con bulloni al telaio, essa può essere a braccio telescopico, articolato oppure con meccanismo a forbice. Le velocità massima di salita è di 0.4 metri per secondo ed è spesso collegato al Jib, che dà modo di effettuare anche movimenti rotatori.

4.       L’impianto idraulico: composto da valvole, manometri e tubature flessibili o rigide, è appositamente ideato per supportare pressioni elevate durante il lavoro. Per garantire la massima sicurezza, le piattaforme sono dotate d’indicatori per i livelli massi di pressione supportata e valvole di blocco per evitare i movimenti bruschi e che possano causare danni alla macchina.

5.       La piattaforma: meglio conosciuta con il nome di “cestello”, è la parte mobile che collegata alla struttura estensibile riesce a raggiungere le aree di lavoro. L’operatore posizionandosi in sicurezza al suo interno, può effettuare i lavori di riparazione, costruzione o ispezione. Realizzata con materiali leggeri e resistenti, di solito è dotata di un sistema di rotazione e un cancella d’accesso. La superficie dev’essere necessariamente antiscivolo e drenante, per evitare possibili incidenti sul lavoro.

6.       I comandi elettrici: per azionare e utilizzare qualsiasi piattaforma aerea, serve un quadro elettrico, solitamente posizionato a terra e dotato d’interruttori di protezione. Molti modelli sono dotati di comandi anche sulla piattaforma, oltre che prese per poter usare gli utensili elettrici. L’intero sistema è protetto contro eventuali danni elettrici o meccanici e può essere azionato solo dal personale autorizzato e che dispone della chiave d’accesso.

Fattori chiave per la scelta di una piattaforma aerea

Hai bisogno di una piattaforma aerea ma non riesci a capire quale sia il modello più adatto a te? È semplice! Leggendo attentamente i fattori chiave scelti dagli esperti, non solo capirai quali sono i modelli al top della gamma, ma anche quale piattaforma è la migliore per il tuo progetto. Ecco quali sono:

1.       Altezza massima raggiungibile: per essere certo di scegliere la piattaforma migliore per te, dovrai fare una stima per eccesso dell’altezza massima da raggiungere. Ti consigliamo di andare oltre il necessario proprio per non doverti sporgere troppo o effettuare movimenti bruschi che possano creare oscillazioni o farti perdere l’equilibrio. Le piattaforme telescopiche o articolate raggiungono i 40 metri d’altezza, quelle autocarrate arrivano fino ai 100, le cingolate arrivano fino a 32 metri, mentre quelle a ragno di solito non superano i 28 metri.

2.       Peso massimo supportato: la maggior parte dei lavori da svolgere con le piattaforme richiedono oltre al sollevamento di operatori anche quello di materiali pesanti. Per evitare danneggiamenti o interruzioni dei lavori per possibili sostituzioni, è meglio puntare su una piattaforma più resistente e con una forza maggiore.

3.       Accessibilità al cantiere e tipo di terreno: molte delle piattaforme aeree che abbiamo esaminato, si distinguono per il grado di stabilità e la loro capacità di raggiungere gli spazi più alti o difficili. Se devi svolgere dei lavori all’interno, i modelli migliori sono quelli verticali o le piattaforme semoventi. Se invece il cantiere in cui lavori è in pendenza e ha molti ostacoli fisici è meglio puntare su una piattaforma autocarrata o a ragno, le uniche in grado di garantirti una maggiore stabilità.

4.       Dimensioni dello spazio: anche lo spazio di manovra è importante! Se stai effettuando delle ristrutturazioni in spazi stretti, non potrai che fare affidamento sulle piattaforme verticali o su quelle con braccio articolato o telescopico.

5.       Tipologia di motore incorporato: leggendo la nostra guida ti sarai accorto che ci sono in commercio piattaforme con motore termico, elettrico o combinato. Le piattaforme elettriche sono le più silenziose e rispettose dell’ambiente, con capacità di operare per un’intera giornata lavorativa. Quelle con motore termico invece sono alimentate a benzina o diesel, richiedono più manutenzione ma sono anche più potenti ed economiche. Infine il motore combinato è quello che utilizza sia la potenza termica che quella elettrica, ma considerata la sua specialità è anche quello con il prezzo più alto.

6.       Costi di gestione e trasporto: per risparmiare sui costi di trasporto, le piattaforme da scegliere sono quelle semoventi, che possono essere trainate e le autocarrate che invece si possono guidare con la patente B o C. Se devi svolgere dei lavori complessi, l’unica alternativa è una piattaforma a ragno che però, non disponendo di ruote, dev’essere necessariamente caricata e trasportata con un altro mezzo. Non dimenticarti poi dei costi di gestione, per lo stoccaggio e la manutenzione, oppure le spese necessarie per il carburante.

7.       Accessori e compatibilità con lo sbarco in quota: per poter effettuare gli sbarchi in quota correttamente e in sicurezza, dovrai assicurarti che la tua piattaforma sia dotata di cancello che si apre verso l’interno e ci siano gli accessori necessari per l’ancoraggio dell’operatore. Altrettanto importanti sono anche i doppi comandi e i blocchi di sicurezza, a terra e sulla piattaforma, oltre che la presenza di prese elettriche per poter usare gli utensili.

8.       Prezzo complessivo: è impossibile che il costo finale di una piattaforma non influisca sulla tua scelta. Ecco perché ti consigliamo di affidarti al noleggio, l’opzione più economica, più versatile e anche personalizzabile. Se invece preferisci che la macchina sia di tua proprietà, per risparmiare potrai optare per le aste giudiziarie o l’acquisto di prodotti usati.

Come scegliere la piattaforma aerea migliore?

Ora che sai quali sono i fattori chiave per la scelta di una piattaforma aerea, prendiamo in considerazione le singole tipologie e i loro utilizzi. Solo cosi saprai come scegliere la piattaforma aerea migliore e quella che è più adatta al tipo di lavoro che devi svolgere.

Per svolgere le operazioni in quota nella massima sicurezza, ecco a quali attività sono destinate la seguente PLE:

·       Piattaforme verticali: si tratta del modello più semplice, resistente e il più facile da utilizzare. Purtroppo per si tratta anche della piattaforma più limitata nei movimenti, che non gira e non è in grado di superare eventuali ostacoli. Considerati i pesi massimi sollevabili, l’altezza e l’assenza di stabilizzatori, questi modelli sono i più indicati per gli spazi ristretti, all’interno di fabbriche o per ristrutturazioni edili non particolarmente complicate.

·       Piattaforme a braccio articolato o telescopico: è lo strumento più flessibile, in grado di raggiungere grandi altezze, anche superando ostacoli e con piattaforma in grado di girare su sé stesso fino a 360 gradi (se dotata di Jib). Pur non essendo in grado di sollevare grandi carichi, l’operatore è molto più facilitato nei movimenti e può tranquillamente effettuare anche lo sbarco in quota. Questi modelli sono particolarmente adatti agli spazi ristretti, all’interno o all’aperto, per le costruzioni, le manutenzioni o l’installazione d’impiantistica.

·       Piattaforme autocarrate o semoventi: se sai già di doverti spostare spesso perché ad esempio svolgi più lavori in contemporanea, la soluzione è sicuramente una di queste piattaforme. Sia che tu possa guidarle o trainarle, quel che è certo è che godrai della massima mobilità e versatilità. Le PLE in questione sono poco adatte agli amanti del fai da te perché richiedono permessi speciali per essere usate, ma restano comunque le più adatte ai lavori più complessi, come le ristrutturazioni industriali o le costruzioni.

·       Piattaforme a ragno: questa PLE è la migliore per completare i lavori più complessi, su terreni accidentati o in pendenza. Grazie ai loro bracci stabilizzatori ti garantiscono la massima stabilità, però sono difficili da muovere o trasportare. Questo modello è particolarmente indicato per le imprese edili con un bilancio di previsione sufficientemente ampio da includere tutte le spese di gestione necessarie.

Se continui a essere incerto su quale sia la piattaforma migliore per te, una buona soluzione potrebbe essere il noleggio. Questa tipologia di servizio ti permette di mettere alla prova diverse tipologie di piattaforme in cambio di un corrispettivo giornaliero. Un buon noleggiante saprà consigliarti sui modelli più adatti al tuo progetto, permettendoti di aggiungere accessori, di personalizzare i costi e infine di cambiare la macchina se dovesse risultare inadeguata. 

Carrelli elevatori e piattaforme aeree: le differenze

Sei indeciso tra una piattaforma aerea e un carrello elevatore e vorresti capire quali sono le differenze principali tra questi strumenti per il lavoro? Siamo qui per aiutarti! Avendo già esaminato attentamente le caratteristiche e le varie tipologie di PLE, ora non ci resta che fare lo stesso per i carrelli elevatori. Per scoprire su quale dei due devi puntare, continua a leggere!

Carrelli elevatori: definizione e tipologie

Il carrello elevatore, noto anche come il “muletto”, è un mezzo per il sollevamento utilizzato soprattutto dal settore della logistica, poiché facile da maneggiare e custodire. Dotato di motore a diesel, benzina o elettrico, esso ha anche due o quattro ruote, a seconda delle dimensioni dello spazio in cui deve operare. La caratteristica che lo contraddistingue sono i due bracci in metallo che spostandosi verso l’alto o il basso, permettono all’operatore di prelevare e spostare grandi quantità di merci o materiali.

Esistono in commercio diverse tipologie di muletti e che si distinguono per l’altezza massima raggiungibile, il peso supportato e la tipologia di motore incorporata. Ecco quali sono i modelli più efficienti e utilizzati:

·       Carrello elevatore controbilanciato: può essere dotato di motore termico o elettrico, con forche posizionate sul davanti. Questo modello ha un consumo ridotto, è silenzioso e include un sistema di frenatura che garantisce la massima sicurezza dell’operatore.

·       Carrello per container: è il modello più resistente, robusto e in grado di sollevare i carichi più pesanti. Grazie al sistema di agganci personalizzati, è la tipologia più utilizzata nella logistica.

·       Carrello son sollevatore laterale: i bracci in metallo sono posizionati di lato per poter trasportare meglio le lastre pesanti o i tubi troppo lunghi.

·       Carrello commissionatore: il migliore per i lavori di precisione poiché veloce, efficiente e davvero facile da utilizzare.

Differenze tra la piattaforma aerea e il carrello elevatore

Come avrai sicuramente già capito, entrambi gli strumenti sono adatti al sollevamento di carichi pesanti. Tuttavia, esistono delle differenze non da sottovalutare tra cui:

·       L’altezza massima raggiungibile: i muletti a differenza delle piattaforme raggiungono un’altezza massima di 7,7 metri, mentre ci sono PLE che arrivano fino a 100 metri da terra.

·       Il peso massimo supportato: se il tuo obbiettivo è quello di spostare dei carichi pesanti non troppo in alto, allora il carrello elevatore vince sulle piattaforme. Ci sono modelli, come quelli per container o con sollevatore laterale, appositamente ideati per sollevare e spostare grandi bancali di materiali che arrivano fino a 5000 kg. Anche le piattaforme possono spostare grandi carichi, ma fino a un massimo di 200 kg.

·       Mobilità e flessibilità: sia i carrelli che le piattaforme semoventi sono dotate di ruote e quindi ti permettono di spostarti liberamente. I muletti sono ideati per spazi chiusi, come capannoni o fabbriche e faticano a spostarsi sui terreni in pendenza e irregolari. Pur essendoci piattaforme senza ruote, come quelle a ragno, tanti modelli sono versatili e adatti a qualsiasi tipologia di superficie. Le piattaforme con braccio offrono una maggiore flessibilità rispetto ai bracci in metallo che si spostano solo verso l’alto o il basso. In più, grazie ai loro stabilizzatori, sono molto più affidabili e sicure nelle zone con ostacoli o di difficile accesso.

Noleggio piattaforme aeree: cose da considerare

Non vedi l’ora di noleggiare una piattaforma aerea, ma vuoi essere certo di scegliere il miglior servizio per te? Possiamo aiutarti! Si che tu sia un professionista esperto o un principiante alle prime armi, gli elementi più importanti da verificare sono gli stessi! Leggi attentamente i consigli a seguire e sicuramente eviterai gli errori più comuni del noleggiante.

Ecco quali sono:

·       Assicurati che sia il tipo di piattaforma adatta a te: un buon servizio di noleggio ti mette a disposizione un ampio ventaglio di macchinari e attrezzature, ma sarai proprio tu a selezionare il prodotto adatto al tipo di progetto che stai svolgendo. Per non commettere errori, prendi in considerazioni elementi fondamentali quali: il tipo di terreno su cui devi lavorare, il peso massimo da trasportare, l’altezza da raggiungere, i costi aggiuntivi e il tipo di alimentazione che preferisci. Se sei indeciso o hai semplicemente bisogno d’aiuto, puoi sempre contattare l’assistenza clienti e richiedere l’aiuto di un esperto. Tranquillo però! Anche se dovessi sbagliare, puoi sempre richiedere il cambio della piattaforma scelta.

·       Controlla il peso massimo supportato: come avrai sicuramente già notato, in commercio ci sono diverse tipologie di piattaforme aeree adatte a lavori specifici. Il peso massimo supporto è strettamente collegato anche alla forma della piattaforma, ad esempio quelle a braccio sono da preferire per lo sbarco in quota, mentre le semoventi verticali possono sollevare grandi pesi. Altrettanto importante è anche la stabilità e il terreno su cui dovrà poggiare la macchina mentre sposta verso l’alto il carico.

·       Verifica se è compatibile con lo sbarco in quota: è importante sapere che non tutte le piattaforme sono adatte a queste tipologie di operazioni. Considerato l’alto rischio che ne consegue, ci sono specifici obblighi normativi riguardanti la costruzione del mezzo che servono a mettere in sicurezza sia l’operatore che la macchina. Ancor prima di procedere con il noleggio delle piattaforme aeree, assicurati che il produttore abbia rispettato le regole imposte.

·       Presta attenzione al tipo di alimentazione scelto: le piattaforme aeree possono essere dotate di motore termico, elettrico o combinato. Anche in questo caso la scelta dovrà essere ben ponderata e messa al confronto con la durata del progetto e la sua location. Se a lungo andare si risparmia di più con un modello termico, inutile dire che per svolgere il lavoro silenziosamente è da preferire il modello elettrico. Certi Comuni hanno regole ben precise sul rispetto della quiete pubblica e in alcuni casi potrebbe essere il cliente stesso a preferire una scelta più ecologica.

·       Non dimenticarti dei costi di gestione e trasporto: determinate tipologie di piattaforme, come quella a ragno, devono essere necessariamente caricate e trasportate con un altro mezzo. Ma non è tutto, alcuni noleggiatori lasciano a carico del cliente i piccoli interventi di manutenzione come la pulizia e lo stoccaggio durante i lavori. Per effettuare una scelta corretta, presta particolare attenzione a ogni costo accessorio e assicurati che rientri nel budget che hai previsto.

·       Aggiungi l’assicurazione: molti noleggiatori, pur di risparmiare sul prezzo finale, decidono di non applicare l’assicurazione, ma sbagliano! Una buona copertura per danni minori ti mette al riparo da eventuali danni e malfunzionamenti derivati dal tipo di lavoro che stai svolgendo. In fin dei conti, per risparmiare tempo, oltre che soldi, a volte conviene pagare una piccola percentuale in più.

·       Assicurati che il tuo operatore abbia l’abilitazione necessaria: per poter guidare e usufruire delle PLE è richiesto per legge il patentino o l’abilitazione. Devi sapere che puoi sempre scegliere tra il noleggio con operatore o senza, ma per approfondire il discorso, continua a leggere!

Noleggio piattaforme aeree senza operatore: pro e contro

Meglio conosciuto anche come “noleggio a freddo”, il noleggio senza operatore implica la semplice richiesta di prestito del mezzo, senza un manovratore esperto. In questo caso, proprio per rispettare i limiti legali imposti dal D. Lgs. n. 81/2008, è fondamentale che l’impresa in questione disponga già di un operatore esperto e che sappia gestire la piattaforma aerea in completa sicurezza.

Ecco quali sono i pro e i contro del servizio:

Pro:

·       Si risparmia sul prezzo finale, che copre il noleggio della sola piattaforma aerea, senza le ore di lavoro dell’operatore.

·       Il lavoro è effettuato da un membro esperto della tua squadra, che conosci già.

·       Non rischi di non poter noleggiare un macchinario per l’indisponibilità dell’operatore.

Contro:

·       Per compiere determinate operazioni complesse potresti aver bisogno dell’esperto proposto dal noleggiatore.

·       Le piccole imprese o gli amanti del fai da te, di solito non dispongono dell’abilitazione necessaria per guidare le piattaforme.

·       Il tuo operatore, anche se preparato, potrebbe impiegare troppo tempo per conoscere a fondo i comandi e le caratteristiche della piattaforma noleggiata.

Noleggio piattaforme aeree con operatore: vantaggi e svantaggi

Il noleggio di piattaforme aeree con operatore o “a caldo”, è un tipo di servizio che ti mette a disposizione anche un manovratore esperto.

Ecco quali sono i suoi maggiori vantaggi:

·       L’operatore conosce la piattaforma e può compiere le operazioni più complesse nel minor tempo possibile.

·       Non devi assumere un nuovo dipendente e non devi seguire i corsi di formazione necessari per ottenere l’abilitazione.

·       Per alcuni progetti, con operazioni difficili e complesse, il noleggio a caldo è l’unica soluzione.

Gli svantaggi invece sono:

·       Il costo del noleggio a caldo è superiore a quello del noleggio senza operatore.

·       Devi fare richiesta per il noleggio con largo anticipo, per essere certo che ci sia la disponibilità di un operatore esperto.

Quanto costa noleggiare una piattaforma aerea: le differenze con le aste e l’acquisto

Il noleggio è una forma contrattuale prevista dal nostro ordinamento utilizzata per effettuare forme di prestito dirette, con le quali viene concesso un bene per un determinato periodo di tempo. Ci sono obblighi e doveri ben evidenziati dal nostro legislatore, che tutelano sia il noleggiante che il noleggiatore.

In quanto noleggiatore, hai l’obbligo di restituire il bene preso in presto nelle medesime condizioni in cui lo hai ricevuto, senza danni e ancora funzionante. Dovrai quindi occuparti della manutenzione e lo stoccaggio per tutta la durata del progetto, con la certezza che la piattaforma noleggiata è tua per il periodo di tempo previsto, e che il noleggiante non se la potrà riprendere.

Dall’altro canto, colui che noleggia ti garantisce il buono stato della macchina, dispone della dichiarazione di conformità dal produttore e si impegna a effettuare le riparazioni e i controlli periodici necessari. Questo tipo di accordo in realtà giova a entrambi: un’impresa edile, sia essa grande o piccola, ha un’ampia disponibilità di prodotti a un costo ridotto, mentre il noleggiante fa affidamento sul fatto che le piattaforme o gli altri macchinari pesanti non restino fermi troppo a lungo.

A differenza delle aste giudiziarie e dell’acquisto di un prodotto usato, con il noleggio risparmierai tempo e non avrai spese ulteriori per la manutenzione, le riparazioni o lo stoccaggio durante i mesi in cui non utilizzi la piattaforma. Grazie al contratto firmato, sei tutelato per tutta la durata del progetto, e non devi affidarti solo alla buona fede del venditore.

Ma quanto costa il noleggio e qual è il risparmio effettivo?

Per fare delle esemplificazioni concrete, prendiamo come esempio un servizio di noleggio intuitivo e veloce come quello di easyNoleggio. I costi medi giornalieri per tipo di piattaforma sono:

·       Le piattaforme autocarrate, a seconda del peso massimo supportato e l’altezza raggiungibile, hanno un prezzo che va da 100 euro a un massimo di 400 euro.

·       Le piattaforme semoventi sono più economiche, partono da 20 euro giornalieri per i modelli più semplici e arrivano fino a 250 per le PLE più resistenti.

·       Le piattaforme cingolate e a ragno rientrano tra i 120 e i 300 euro giornalieri.

Uno dei maggiori vantaggi del noleggio è la possibilità di prevedere il costo totale, che ti permette di esercitare un maggiore controllo sul bilancio di previsione aziendale. 

Se sai di non avere sempre bisogno di una piattaforma aerea, ma vuoi comunque ampliare il tuo portafoglio di clienti, la quantità di prodotti messi a disposizione dal noleggio e il risparmio complessivo, lo rendono l’alternativa più efficiente!

Piattaforme Aeree: FAQ

In questa sezione abbiamo racchiuso alcune delle domande più frequenti sulle piattaforme aeree, per aiutarti nella scelta.

Che cos’è una piattaforma aerea?

La piattaforma aerea è una macchina per il sollevamento, appositamente ideata per facilitare i lavori nei settori dell’edilizia, delle manutenzioni, dell’installazione d’impiantistica o per il giardinaggio. Note anche con la sigla PLE (piattaforme di lavoro elevabili), grazie alla loro forza, stabilità e capacità di raggiungere grandi altezze, servono a spostare in alto gli operatori o i grandi carichi di materiale.

A cosa servono le piattaforme aeree?

Le piattaforme aeree sono utilizzate in diversi ambiti, che vanno dall’edilizia, al giardinaggio e persino alla pulizia industriale. Grandi e piccole imprese le sfruttano nelle costruzioni in altezza, nelle ristrutturazioni o semplicemente per superare determinati ostacoli. Possono servire agli elettricisti per montare luci o antenne, o anche ai giardinieri per potare alberi di grandi dimensioni. Grazie alle caratteristiche e alle diverse funzionalità incorporate, le piattaforme sono tra i macchinari più versatili in assoluto.

È possibile guidare le piattaforme aeree senza patentino?

No, le piattaforme aeree non possono essere guidate senza la giusta preparazione. Considerato l’alto rischio dovuto ai lavori svolti in altezza, il D.lgs 81/2008 e l’Accordo Stato Regioni del 2012 stabiliscono che tutti gli operatori che intendono utilizzare le PLE, devono essere in possesso dell’abilitazione. A tal proposito devono aver già frequentato i corsi di formazione per piattaforme aeree e aver superato la prova finale. Il patentino ha una durata limitata nel tempo, solitamente di 5 anni, e deve quindi essere rinnovato periodicamente.

Quali sono gli ambiti di maggiore utilizzo delle piattaforme aeree?

Le piattaforme aeree appartengono alla categoria delle macchine da lavoro più versatili. Ci sono infatti piattaforme aeree per la potatura di alberi, piattaforme aeree per i traslochi, e piattaforme aeree per l’edilizia. I principali modelli si differenziano in base alla forza, l’altezza raggiungibile e il grado di stabilità ottenibile. Ci sono PLE ideate per i lavori all’interno, come fabbriche o capannoni, e altre più potenti e resistenti alle intemperie, da usare nei cantieri per le costruzioni o le ristrutturazioni.

Qual è la differenza tra piattaforme aeree con e piattaforme aeree senza stabilizzatori?

La differenza principale tra queste tipologie di piattaforme è il grado di stabilità raggiungibile. I modelli dotati di stabilizzatori, come ad esempio le piattaforme a ragno con 2 o più piedini laterali, restano ben saldi anche sui terreni più difficili o in pendenza. Le PLE senza stabilizzatori fanno affidamento sul bilanciamento creato tra il telaio e il braccio estensibile per restare ben piantati al suolo, ma non possono essere utilizzati su terreni irregolari.

Quali sono le altezze raggiungibili dalle piattaforme aeree?

L’altezza massima raggiungibile varia a seconda della tipologia di piattaforma aerea selezionata. Le piattaforme autocarrate vanno da un minimo di 14 metri a un massimo di 100, quelle semoventi da 4 a 40 metri, mentre le cingolate arrivano a un’altezza media che varia tra 10 e 32 metri. 

Vista la continua evoluzione tecnologica, non escludiamo che possano esserci anche modelli che fuoriescono dai range indicati e che ti permettono di effettuare i lavori in altezza nella massima sicurezza.

Le nostre conclusioni

Le piattaforme aeree sono certamente tra i macchinari più utilizzati in diversi settori e, se ben utilizzate, facilitano il completamento di un progetto. E’ importante ricordare che la sicurezza viene prima di tutto per cui è necessario che queste attrezzature siano utilizzate e guidate solo da operatori preposti all’uso, certificati e competenti.

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Del resto, “Chi più in alto sale, più lontano vede”

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